martedì 4 dicembre 2007
Cavalcata Carsica: aggiornamenti vari...
Qua trovate l'articolo della Cavalcata Carsica 2007 e qua quello della Cavalcata Carsica 2008
Ho visto che cercando su Google "Cavalcata Carsica 2007", il mio post è il primo che compare nella lista dei risultati..... piccole soddisfazioni! :-)
Uso questo post per segnalare che:
1 - Sul sito web del Vulcan è presente un gran numero di foto scattate durante la Cavalcata Carsica del Sentiero 3. Ecco il link: Foto Cavalcata Carsica
2 - Sul sito di AtleticaTs è presente una galleria fotografica con più 540 foto: Foto Cavalcata Carsica su AtleticaTs
3 - Nei prossimi giorni metterò online la traccia gps (in formato kml) salvata durante il percorso... se a qualcuno può servire....
4 - Ho le gambe dure! Oggi ho preso l'ascensore... :-(
Saluti,
Davide
lunedì 3 dicembre 2007
Cavalcata carsica - Sentiero numero 3
sta piovigginando, c'è foschia e le previsioni del meteo non preannunciano nulla di buono.
Già ero poco convinto nell'affrontare l'impegnativa " Cavalcata carsica", gara di 50 km che percorre TUTTO il sentiero numero 3 del carso triestino, il terreno scivoloso e la giornata "cupa" sicuramente non saranno d'aiuto.
Fatto sta che alle 7.00 mi ritrovo a Pese, con un altra cinquantina di temerari, per iniziare questa "gara-non gara" (...definizione che ho trovato in un interessante post sul sito www.runners.it, a cura di Guido C. ): l'iscrizione consiste nel dare semplicemente il proprio nome-cognome. Non ci sono punti di ristori ufficiali o una vera propria assistenza che ci si aspetterebbe in una "cavalcata" di 50 e passa km.
50 km non sono pochi: la massima distanza che ho affrontato è stata di 30km.
Nelle settimane precedenti ho fatto "diversi allenamenti" (il che significa al massimo due allenamenti alla settimana...), sempre con tratti in salita: basteranno? Non sono convinto di riuscire a finire la gara, già arrivare a 2/3 del percorso per me sarebbe un traguardo non da poco. Fondamentale è non esagerare e dosare bene gli sforzi durante la gara.
Il percorso attraversa tutto il sentiero numero 3, sentiero che inizia a Pese e che termina nei pressi del paese di Iamiano.
Si passano le "vette" del carso triestino: il monte Concusso, l'Orsario, il Monte dei Pini, il Lanaro, l'Ermada... Dislivelli sicuramente non elevati ma che, a causa soprattutto della conformazione del sentiero, si faranno sentire sulle gambe..
La partenza per i podisti è fissata alle 7.30, mentre per i ciclisti alle 8.00. Non invidio i temerari della MountainBike, il sentiero non è sicuramente adatto alle due ruote, con diversi punti in cui dovranno necessariamente portare la bici in spalla.
Dopo la foto di gruppo, si parte.
Si inizia subito correndo in salita, per poi scendere e, dopo aver passato il paese di Grozzana, ricominciare nuovamente la salita che porta al monte Concusso .
Mi accodo a Piero, che ha già affrontato diverse volte questa gara (vincendone una...) e che conosce bene il percorso: uno dei miei timori è quello di sbagliare sentiero e finire chissàdove...
Foto presa da http://www.atleticats.com/
Grazie all'autore, prossima volta femo cambio!
Dopo la discesa del Concusso (affrontata con una certa calma, visto il terreno umido e scivoloso..) passiamo il primo punto-incontro dove ci aspetta del tè caldo offerto da due volenterosi che ci seguiranno lungo il percorso (... grazie!).
Si attraversa la strada asfaltata che porta verso il blocco di Lipizza per iniziare il "comodo" sentiero che, dopo aver passato il paese di Gropada, porterà verso il secondo punto di incontro, nei pressi del valico di Fernetti. La discesa che porta verso Fernetti, fino ad un sottopasso che attraversa la strada che porta al valico, richiede attenzione: è ripida e con diversi sassi pericolosamente scivolosi...
Dopo un altro te caldo al ritrovo di Fernetti, inizia una delle salite che più mi preoccupano, quella del Mte Orsario. Non riesco a seguire il passo di Piero ed inizio a camminare: non ho nessuna intenzione di sforzarmi troppo, la strada è lunga, meglio non esagerare e risparmiare energie per i km che arriveranno.
Durante la salita "sorpasso" alcuni ciclisti: portarsi la MTB in spalla su per questo sentiero non è proprio agevole. Non che correre sia molto meglio, ma credo che in bici sia peggio.... ognuno è masochista a modo suo!
Approfitto del "momento di pausa salita" per sgrannocchiare una barretta energetica: ne ho diverse e, grazie anche al litro e mezzo di sali presenti nella CamelBak, sono autosufficente dal punto di vista dei rifornimenti per tutta la gara.
Arrivo a Monrupino, fresco come una rosa (.. beh, quasi....). Altro te caldo e via, verso il Monte dei Pini e verso il Monte Lanaro.
Nei pressi del Lanaro vengo raggiunto da un corridore con cui avevamo percorso qualche km nei sentieri prima di Gropada: evidentemente ho calato il ritmo... brutto segno!
Subito dopo il Lanaro, all'improvviso, ricompare Piero: "Che cacchio ci fai qua???"
Non è convinto di essere sul sentiero giusto.... sul terreno, fangoso, non ci sono tracce di bicicletta.... qualcosa non quadra....
"Ma no, non può essere.... abbiamo visto il segno rosso su un albero.... sicuramente sarà questo!"
Piero non è convinto e ha ragione: il sentiero è sbagliato. Torniamo al segno che abbiamo visto prima e ci accorgiamo che il sentiero era subito a sinistra dell'albero... Merda! Abbiamo perso una quindicina di minuti... sono piuttosto incazzato...
Bastava prestare più attenzione e si risparmiavano minuti ed enegie preziose.
Accelero il ritmo, probabilmente a causa dell'incazzatura. Sorpasso un gruppetto di tre atleti che, probabilmente, ci hanno superato mentre cercavamo la strada giusta. Spero che questo "sprint" non faccia danni...
Rischio nuovamente di sbagliar sentiero: questa volta ho fortuna, un ciclista mi ferma in tempo.... se non c'era lui mi sa che finivo in qualche osmiza..... altro che Jamiano!
Piero mi raggiunge ed arriviamo all'ultimo punto-incontro prima dell'arrivo, nei pressi del valico di S.Pelagio. Lo zaino oramai è vuoto, ho finito tutto il litro e mezzo di sali. E' inutile portarselo dietro, lo lascio in macchina, bevo del tè e ricomincio la corsa.
Le gambe sono pesanti: la stanchezza arriva improvvisa e pesa come un macigno.
Non mi ricordavo che la salita verso il monte Hermada fosse così lunga e faticosa... cammino sempre più spesso, anche nei tratti piani... e sento la mancanza degli integratori.... evidentemente un litro e mezzo di Gatorade/Energade/PowerCheCacch
Vengo superato da dei ciclisti, che riprendo nei tratti di salita più impegnativa.
Sento delle voci: ho rallentato e mi stanno raggiungendo.
Non mi va di perdere perdere posizioni.... stringo i denti e penso che, in fondo, mancano solo pochi km. Passato il monte Hermada arrivo all'inizio del "discesone", ripido e impegnativo, che porta fino all'abitato di Medeazza.
Durante la discesa mi giro diverse volte, per vedere a che punto è "l'inseguitore".... ormai l'agonismo è scattato! Mi sta per raggiungere ma, arrivati sul piano, accelero. Ho mantenuto la mia posizione fin dalla partenza e mi intestardisco nel mantenerla.
Passato Medeazza, penso ormai di essere giunto all'arrivo e accelero il ritmo: evidentemente ho fatto male i miei conti.... Pensavo di essere arrivato ed invece mancano ancora diversi km.... incomincio veramente a sentirmi in difficoltà.... non ho dolori muscolari, ma sento le gambe pesantissime....
Finalmente si incomincia ad intravedere Jamiano.... dò fondo alle energie che rimangono ed arrivo, con un sospiro di solievo, al traguardo, con gli incoraggiamenti degli altri atleti/spettatori...
Do una sbirciatina alla classifica: mi sembra di leggere 34°, ma ci sono diversi ritirati.... sono curioso di vedere la classifica ufficiale, che si potrà trovare sul sito del Marathon Trieste.
Indifferentemente dal risultato finale, sono soddisfatto del risultato.... non avrei mai pensato di finirlo! E credo che la soddisfazione sia comune a tutti i partecipanti di una gara come questa....
lunedì 29 ottobre 2007
Maratona di Venezia
I suoi canali, le sue calli, le gondole, Piazza San Marco e i suoi colombi, il Ponte dei Sospiri, il Ponte di Rialto e tutti quei tipici ponticelli che garantiscono il passaggio da una sponda all'altra dei vari canali rendono Venezia una città veramente unica.
Eh, i ponti di Venezia. Veramente belli.... ma ditelo a tutti quei maratoneti (o aspiranti tali...) che domenica, dopo aver percorso 40 e passa km, hanno "imprecato" nell'affrontare quei fastidiosi saliescendi che rendono l'arrivo di questa splendida maratona ancora più sofferto.
Maratona che, sia subito chiaro, non mi sono proprio sognato di correre! A volte fare da spettatore, senza sudare e faticare, è così appagante!!!! :-)
Venezia è a un paio d'0re di treno da Trieste, quindi perchè non approffittare di una giornata dal meteo favorevole e fare un giretto nella città dei Dogi, magari aspettando l'amico Manuel che arrivi al termine della maratona di Venezia?
Certo, una cosa è farla ed un altra è vederla... ma bisogna accontentarsi, per questa volta, almeno!
Arrivati alla stazione dei treni di Venezia, proseguiamo a piedi fino a Piazza San Marco (invasa dai soliti colombi) e poi verso l'Arsenale, dove è situato il punto di arrivo della Maratona.
Dei nastri isolano il percorso che faranno gli atleti, percorso circondato da persone di tutte le nazionalità....
Finalmente arrivano i primi: 3 keniani. Applausi di incoraggiamento da parte del pubblico, poi il vuoto. Il distacco è veramente abissale....
Un pò alla volta arrivano i primi "bianchi" ed i primi gruppetti di corridori.
Mi chiedo quando arriverà Manuel: bah, sicuramente ci vorrà diverso tempo.... meglio spostarsi e cercare una posizione migliore per far le foto.... intanto che penso a questo, vedo Manuel in pieno sorpasso nel mezzo di un gruppo di atleti...
"Minchia!" Cerco di far qualche scatto decente, ma, il fatto di vederlo già all'arrivo, mi spiazza un attimo.... Evidentemente gli allenamenti quotidiani che ha fatto hanno servito a qualcosa...
Andiamo a trovarlo all'arrivo, che più che un arrivo, sembra un campo di battaglia: diversi atleti hanno dato veramente tutto per finir la maratona e adesso stanno pagando le conseguenze.
Manuel, invece, è tutto arzillo! Mi chiedo se abbia veramente fatto 42 km o se abbia preso il treno fino a Venezia.. :-)
giovedì 27 settembre 2007
Euromarathon Koper (Capodistria) - Muggia: finita...
Bella gara, bel percorso e bella giornata di sole (troppo forse..)!
La gara parte da Piazza Tito, la piazzetta più tipica e bella di Capodistria, che ricorda ancora il passato veneziano di questa città.
Apre le danze un atleta non-vedente, tra gli applausi di incoraggiamento e di stima degli altri atleti: dopo qualche minuto parte il resto del gruppo.... mi sistemo a metà, speranzoso di fare almeno 1.40... il solito ottimista.
Il percorso è interessante: dopo aver fatto due giri attorno alla cittadina, si entra nella zona del porto di Koper. Si corre tra container, cumuli di carbone e camionisti che ci guardano come a voler dire "..ma chi ve lo fa fare...".
Il ginocchio destro protesta: sente ancora la batosta della staffetta 24x1 ora. E non siamo nemmeno a metà gara. Merda.
Dopo il porto si entra nella zona delle saline di Capodistria, per poi proseguire, in salita, verso Ancarano. Passata Ancarano altra salita, dalla cui estremità si gode di una splendida vista verso il Golfo e la città di Trieste. Con tanto di montagne sullo sfondo. Giornata veramente splendida, per andare in barca.... perchè passarla a correre? Bah... solito masochismo... :-)
Durante la salita qualcuno cede, per poi, dopo aver ripreso fiato, riprendere.
Finalmente si passa il confine di Lazzaretto: fa strano pensare che, tra qualche mese, il confine non ci sarà più e si passerà da una parte all'altra senza problemi, senza code...
Il virtual trainer del GPS (Garmin 301) mi fa notare che i tempi che avevo impostato (1.40h) sono oramai ben che irragiungibili: speriamo di finirla entro le 2 ore... tanto x orgoglio personale...
Dopo il punto-ristoro di Lazzaretto si continua sul lungomare, per entrare poi dentro il porticciolo turistico di Porto San Rocco. Si prosegue fino alla sommità del molo più esterno: manca poco ormai all'arrivo, situato nella piazza principale di Muggia, traguardo che raggiungo in poco meno di due ore (1:56:06). 235 esimo su un totale di 304 concorrenti al via.
Le fotografie e la classifica della Capodistria-Muggia le trovate sul sito AtleticaTs: ma perchè non metterle sul sito ufficiale?
Il primo, Ndaysenga Patrick (uno tosto, cercate su google), è arrivato al traguardo con un tempo di 1:12:21 : non è stata sicuramente una mezzamaratona con un percorso veloce, i sali-scendi si sono fatti sentire...
Considerazioni varie: una sola, devo allenarmi di più!!!! :-)
venerdì 14 settembre 2007
Euromarathon Koper (Capodistria) - Muggia
L'aspetto interessante di questa mezza-maratona è che si passa il confine tra la Slovenia e l'Italia: più di 20 e passa anni fa, quando ero ancora un marmocchio che non pensava a computer, corse, barche, fotografia e agli altri innumerevoli hobby che ho adesso, "andar oltre confine" mi faceva quasi "paura"... forse perchè nascondevamo carne, "trappa" e altre cosette sotto i sedili della Fiat 127 o della Citroen... altri tempi! Tempi in cui la Slovenia non esisteva, esisteva solo la Yugoslavia di Tito ed i "dinari" erano la moneta locale... altro che gli euro di adesso!
Per ulteriori informazioni su questa bella manifestazione (non c'è solo la 21km, ma anche la staffetta, la 9km con partenza da Ancarano e altre cosette..) che si terrà il 23 settembre 2007 vi rimando al sito ufficiale: http://www.euromarathonkoper-muggia.it/
Quali saranno i miei "tempi previsti"? Ecchisenefrega.... basta correre! :-)
giovedì 13 settembre 2007
Ventiseiesima Maxistaffetta 24 x 1 ORA
Il regolamento è "semplice": per 24 ore di fila (da mezzogiorno di sabato a mezzogiorno di domenica) 24 gruppi di atleti (ognuno associato ad una squadra precisa..) corrono per un ora nella splendida cornice di Piazza Unità d'Italia.
Certo, correre sull'asfalto dell piazza per un ora, sotto il sole di mezzogiorno o alle 2 della mattina, può non essere il massimo per un atleta, ma, l'appoggio e l'incoraggiamento dei "civili" ed i vari eventi collaterali organizzati (concerti, balletti, danza del ventre... ) riescono a rendere la "sofferenza della corsa" (per chi è poco allenato come me, soprattutto...) più sopportabile...
Quanti giri di Piazza Unità d'Italia si fanno in un ora di corsa?
Beh, se arrivate primi (Bibalo Steve - Atletica Insiel) farete 51 giri per un totale di 17.564KM (...azzo!) se arrivate come me (186) farete 38 giri x 13.090KM e, se arrivate ultimi ne farete 13 x 4.342 KM...
Sul sito web del G.S Amici del Tram la classifica di questa 24X1 ora.
Una cosa interessante e ben fatta è che, cliccando sul nome dell'altleta compaiono i tempi (con tanto di grafico) delle passate edizioni.
Ecco il grafico di un "atleta a caso":
... beh, bisogna dire che sono costante! :-) Vediamo il prossimo anno...
Sky-race delle Dolomiti Friulane: il video
Credo che le riprese di questo video (e di quelli successivi) diano idea del fascino di correre in montagna: aria pura, paesaggi mozzafiato e sentieri spaccagambe...
Ecco il video:
Questo invece è un altro video interessante, sulla "SkyRace di Val Malenco - Valposchiavo":
... ed un altro ancora sulla Stava SkyRace:
mercoledì 29 agosto 2007
Il potere di Google
Sergey Brin e Larry Page, i padri di Google, godono sicuramente della mia più profonda ed incondizionata stima: hanno creato un impero finanziario partendo da un progetto universitario, nato per supplire le deficenze dei motori di ricerca di allora (bei tempi, quando bastava farcire una pagina web di centinaia di keyword mirate per essere primi...)
Google non è solo un motore di ricerca, è un insieme di servizi che vanno dai blog (..come questo..), alle mappe (Google Maps e Google Earth), ai software per la gestione delle immagini (Picasa), video (Youtube e GoogleVideo), posta elettronica (GMail), applicazioni per il wordprocessing, calendar, foglio elettronico...
Diciamolo: a volte mi sembra che Google sia diventato un pò troppo invasivo... la mole di informazioni personali che transitano sui suoi server inizia quando accendiamo il PC e termina... no, credo che termini mai!
Google: quando un sito sparisce dai suoi indici
Limitiamoci a considerare Google come un "semplice" motore di ricerca: più del 80% dei visitatori del mio sito web "ufficiale", www.davidezugna.net, provengono da google. Il che significa che su 20.000 visitatori mensili che ha (..aveva..) il mio sito, ben 16.000 arrivavano da google...
Bene, cosa succederebbe se, per qualche oscuro motivo, google non "vedesse" più il mio sito? Cosa succederebbe se www.davidezugna.net sparisse completamente dalla serp di google?
E' quello che è successo: da un giorno all'altro le visite sono crollate:
Come si vede nell'immagine, le visite di agosto sono crollate di un bel - 56%. Fino ad agosto la percentuale di visitatori che arrivava al mio sito aumentava di mese in mese...
All'inizio pensavo che fosse qualcosa di temporaneo, che Google stesse facendo un "pò d'ordine" nei suoi indici.. ma questa situazione ormai va avanti da due settimane: mi sembra un pò troppo...
Immaginate che il vostro business si basi interamente sugli utili portati direttamente o indirettamente dai visitatori (possibili clienti!!!) che arrivano al vostro sito e che, per qualche "oscuro motivo", da un giorno all'altro, questi visitatori calino dell'80%: sarebbe un danno grave... anzi, direi una vera e propria tragedia.
Immaginiamo il sito di un negozio di ECommerce o di un albergo: il danno economico che ricaverebbe dalla scomparsa dagli indici di google sarebbe disastroso.
Sono stato bannato?
Il sistema più rapido per sapere se un sito è presente nella serp di google è utilizzare il comando "site", comando che, se utilizzato all'interno del campo di ricerca, restituisce tutto l'elenco di pagine relative ad un sito presenti nei datacenter.
Se scriviamo, ad esempio, site:www.html.it ecco quello che succede:
Il comando site fa si che google ci restituisca l'elenco completo delle pagine relative al sito www.html.it presenti nel suo indice.
Se si fa site:www.davidezugna.net non compare nulla... :-(
La domanda che mi pongo è se sono stato "bannato", cioè rimosso completamente dagli indici di google in quanto il mio sito andava contro alle sue "politiche" di Google o se si tratta di qualcos'altro. Il problema è scoprirlo...
martedì 28 agosto 2007
SkyRace: considerazioni varie...
Premessa: io non ho nessun tipo di preparazione a riguardo, sono considerazioni che faccio a ruota libera.
Spero che, gli eventuali visitatori di questo blog, lascino dei commenti a riguardo. Che tipo di allenamento fate? Alimentazione? Integratori? Scarpe? Usate le racchette?
Una gara di corsa in montagna richiede una preparazione sicuramente diversa da una corsa sul piano: e su questo credo siamo tutti d'accordo.
Il fatto di riuscire a fare una mezza-maratona in tranquillità su un percorso piatto non implica assolutamente di essere in grado di finire una skyrace senza patimenti fisici di vario tipo: la tipologia di sforzi che si affronta è troppo diversa.
Salite impegnative (dolori alla schiena) seguite, immediatamente, da discese altrettanto ripide, discese di ghiaia intervallata da massi o da scalini (dolori a ginocchi/piede).
La discesa con i scalini mi ha distrutto: gli allenamenti che facevo (mezze maratone con salite ripide, ma di asfalto/sterrato ben battuto) non prevedevano assolutamente dei percorsi simili. Questa mancanza si è trasformata in dolori muscolari alle gambe durante la gara, dolori che mi han fatto spesso pensare al ritiro.
I prossimi allenamenti vedrò di farli in percorsi più "da montagna": io vivo a Trieste, sterrati "bastardi" nel Carso Triestino e nel Carso Sloveno non mancano. Per non parlare di Monte Carso e della Val Rosandra. E un pò di scalini non guasterebbero.
Racchette: diversi atleti le utilizzavano. Credo che in diversi momenti sarebbero state utili, ma, sinceramente, l'idea di trascinarmele dietro per 21km... non lo so... e poi, soprattutto nei tratti più "affollati", le ho trovate pericolose: qualche racchettata dalle persone davanti ogni tanto arrivava!
Zaino/CamelBack: vista la presenza di ristori ho pensato che non sarebbe servito: mi sbagliavo. Sarà per il poco allenamento che ho, ma avevo sete continuamente. Appena trovavo un torrentino mi fermavo per bere. Certo, avere uno zaino in spalla (quelli da corsa, ovviamente..) non è comodo, ma avere una sete bestia è peggio. E poi bere poco ma a intervalli regolari è sicuramente meglio che abbuffarsi ai punti di ristoro... :-)
Integratori vari/Porcherie varie: parlando con l'amica Federica (farmacista) si parlava dell'utilità di alcuni tipi di amminoacidi prima della gara. Trovo che questo sia un discorso da approfondire. Qualcuno li usa? Controindicazioni?
E veniamo ai dolori muscolari del dopo gara.
Essere doloranti dopo un allenamento tosto o dopo una gara trovo sia normale, fa parte del gioco (in una certa misura, ovviamente...).
Mi son chiesto però da cosa dipendevano questi dolori.
Il primo sospetto è stato l'acido lattico: ho sempre avuto la convinzione che sia lui il responsabile dei dolori ai muscoli delle gambe dopo allenamenti e gare.
Mi sbagliavo.
Su Wikipedia c'è una bella spiegazione su cosa sia e come nasca l'Acido 2-idrossipropanoico, questo un estratto interessante:
"È l'acido che dà al latte vecchio il caratteristico gusto acido, ma è anche un sottoprodotto dell'attività anaerobica dei muscoli, durante uno sforzo fisico: da questi ultimi, esso si riversa nel sangue, attraverso il quale raggiunge cuore, fegato e muscoli inattivi, dove viene riconvertito in glucosio.
Tuttavia, a seguito di un esercizio fisico intenso e prolungato, può accadere che i muscoli producano, nel tempo, più acido lattico di quanto gli organi sopra detti ed i restanti muscoli inattivi riescano a metabolizzare: in questo caso il livello di acido lattico nel sangue aumenta fino al punto in cui non è più possibile smaltirlo al livello muscolare: ecco che si presentano i noti effetti di affaticamento, bruciore e successiva incapacità locale allo sforzo.
Ad ogni modo, per via del suo ciclo metabolico, una volta che il muscolo ha ripreso la sua normale attività aerobica, l'acido lattico viene eliminato rapidamente nel giro di pochi minuti, al più entro un'ora circa dall'attività fisica."
Quindi se l'acido lattico scompare entro poche ore, chi è il vero responsabile dei dolori? Sempre nella stessa pagina la risposta:
"sintomi da presenza di acido lattico, pertanto, non sono assolutamente da confondere con quelli da indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardatada, cioè D.O.M.S. (Delayed Onset Muscolar Soreness), effetti che colpiscono solo i muscoli scheletrici, e che solitamente si palesano entro circa 12 ore dallo sforzo fisico intenso, raggiungendo il culmine tra le 24 e le 36 ore successive all'allenamento e perdurando anche per 5-6 giorni consecutivi."
Questo articolo mi ha lasciato un pò perplesso: non mi sono limitato a questa fonte, ma ho cercato sul web ulteriori informazioni sul D.O.M.S. e su, soprattutto, il modo di gestire il recupero.
Da RunThePlanet:
"Tuttavia, svolgere un blando esercizio fisico favorisce un'accelerazione della fase del recupero; infatti, un maggior flusso di sangue transita tra le fibre muscolari "lesionate" e vi apporta ossigeno, materiale energetico, e favorisce l'allontanamento dei cataboliti (molecole di elementi danneggiati nel corso dello sforzo).
Per facilitare i tempi di recupero è importante anche seguire un'alimentazione ricca di carboidrati, per compensare l'elevato consumo energetico, apportare degli aminoacidi ramificati nelle 2-3 ore immediatamente successive lo sforzo."
lunedì 27 agosto 2007
Sky-race delle Dolomiti Friulane
La montagna mi piaceva e mi piace ancora: sarà per questo che, nonostante sia tutt'altro che allenato, mi sono iscritto alla SkyRace delle Dolomiti Friuliane: 22km di percorso con un dislivello complessivo di 1.700 m. Mica poco!
Il percorso di questa SkyRace (cioè una gara di corsa in montagna) si svolge lungo il "Sentiero delle Genziane", sentiero ben descritto sul sito SentieriNatura.it.
Arriviamo a Forni di Sopra alle 6.40: sto ancora digerendo la grigliata della sera prima, mi chiedo se, una cena a base di carne di vario tipo e melanzane appannate possa in qualche modo influenzare le "prestazioni" (come se io avessi delle prestazioni...) in gara...
Alle 8.00 c'è la partenza: che la sofferza abbia inizio e che l'acido lattico scorra a fiumi...
Il primo tratto, che percorre la Val di Suola, non è particolarmente impegnativo, ma, arrivati sotto la Forcella dell'Inferno, la situazione cambia: la salita che porta fino alla cima è un vero e proprio muro, muro che permetterà di raggiungere la quota di 2.175 m, con un punto di partenza a 880 m.
Sia chiaro: in questo tratto di salita non si corre (non io, almeno..) ma si cammina... e nemmeno camminare è così semplice... qualcuno si ritira e si mette sui margini del sentiero, altri, pur imprecando, continuano stoici verso la forcella.
Dopo la forcella (e dopo aver approfittato del ristoro..) inizia una discesa piuttosto tecnica: inizio a saltellare giù per il sentiero, mi sembra di essere tornato bambino...
La discesa però dura poco e ricomincia la salita verso la forcella Val di Brica: incomincio a sentire dei dolori alle gambe... le ginocchia incominciano a far male... mi sa che, in discesa, ho esagerato....
Dopo la forcella, altra discesa: stringo i denti, impreco, e continuo comunque a correre, pur evitando accuramente gradini o salti che potrebbero aggravare la situazione... e arriva la terza e ultima salita, fino alla Forcella Urtisiel : qua la stanchezza e i dolori alle gambe prendono il sopravvento, vedo sorpassarmi da atleti che io, a mia volta, avevo sorpassato...
Raggiunta la cima inizia, "finalmente", la discesa.
Ma la discesa verso il Rifugio Giaf si rivelerà un calvario: il sentiero che porta fino al fondovalle è interrotto da numerosi scalini, belli alti: per le mie ginocchia è il colpo di grazia.... non riesco più a correre, affronto i scalini cercando di battere meno il possibile il piede a terra... mi sento veramente a pezzi.
Passato il Rifugio Giaf mancano ormai pochi km al traguardo: spesso penso di fermarmi e iniziare a camminare... ma temo che, se mi fermo, non trovo più la forza per ricominciare a correre.. e di arrivare al traguardo camminando non se ne parla nemmeno!
Arrivo finalmente al traguardo dopo quasi 4 ore, corricchiando: in diversi momenti pensavo di non farcela... la soddisfazione è grande, proporzionale alla fatica che ho impiegato per terminare il percorso. Ma un pò di allenamento in più, sicuramente non guastava... :-)
Sul sito web della manifestazione, trovate tutte le informazioni sul percorso, le classifiche, regolamento ecc....
Nei prossimi giorni vorrei fare qualche considerazione su questo tipo di gara, sugli allenamenti da impostare e su altre cosette che sicuramente mi verranno in mente... :-)
Eppure soffia!
Già, mi sono fatto il blog: ma adesso? Che ci scrivo? Insomma, se uno ha un blog deve scriverci qualcosa dentro, deve avere qualcosa da raccontare.
E se uno non ha nulla da raccontare? O è morto o non esiste... tutti hanno qualcosa da raccontare... !
Spesso, dopo aver letto qualche articolo sui giornali o dopo un servizio televisivo, mi son detto "Eh, ma stanno raccontando proprio un sacco di stronzate, se avessi un blog, mi sentirebbero!". Come se un blog potesse cambiare il mondo!
Credo che il blog possa avere un effetto terapeutico: uno racconta quello che gli passa per la testa, lo pubblica e non si sente in colpa per aver tenuto tutto per se e non aver condiviso i suoi "profondi" pensieri agli altri.
Nel mio caso credo sia più facile che mi penta di averlo condiviso con gli altri... vedremo!